Lo stemma in pietra serena di cui vogliamo parlare si trova affisso sulla facciata del Palazzo Pescatori: è troncato, riporta tre stelle otto punte nella parte superiore ed è accartocciato. Sarebbe ovvio pensare che appartenesse proprio alla nobile famiglia dei Pescatori. Si è tuttavia scoperto che questo blasone indica un altro gruppo familiare: i Barbieri di Pisa, antichi proprietari del blocco di edifici da cui è sorto il palazzo. I Barbieri di Pisa risultano tra i maggiori possidenti nel territorio pecciolese dal 1550 e fino alla fine del 1600, quando iniziarono a vendere le loro proprietà. Dalle ricerche risulta che i Barbieri cedettero alcune proprietà ai Pescatori, che da poco tempo si erano stabiliti nel paese. Probabilmente la vendita riguardò un blocco di case non più esistente; è possibile che gli antichi edifici siano stati modificati o addirittura abbattuti per far posto alla nuova costruzione. Mantenere sulla propria abitazione lo stemma famigliare dei precedenti proprietari era una pratica piuttosto comune, che spesso veniva richiesta dagli stessi venditori, per lasciare testimonianza della loro antica proprietà. In altri casi si spostava lo stemma a lato del palazzo, per lasciare la posizione privilegiata sopra il portale dell’abitazione al nuovo stemma. Si ricordano anche legami tra le due nobili famiglie, quella dei Barbieri e quella dei Pescatori infatti, tale Niccolò Pandolfini Barbieri risulta testimone al battesimo di Berenice Casanova futura moglie di Luigi Pescatori.