Il panificio Campani, tra tradizione e nuovi sapori
Da quasi 70 anni la Valdera mangia e gusta il pane dei Campani.
A Ghizzano esiste una lunga tradizione di panificazione che affonda le radici nel lontano 1953, una storia familiare, fatta di tanti sacrifici e duro lavoro, ma che ha dato e continua a dare gustosi e profumati frutti, iniziata dalla zia di Elisabetta Campani, attuale proprietaria, una donna sorridente dal carattere forte e deciso, che abbiamo intervistato qualche mese fa e a cui abbiamo chiesto di raccontarci la storia del suo panificio.
Il primo forno è stato fondato a Ghizzano da Telenia, la maggiore di tre fratelli, e si trovava davanti al bar Campani, quindi qualche decina di metri prima dell’attuale sede. Piero, padre di Elisabetta, che faceva il camionista iniziò a lavorare come operaio nel panificio della sorella fino al 1978, anno in cui rilevò l’attività in seguito a una grave malattia della donna. Dedito al lavoro, preciso e paziente, era un lavoratore all’avanguardia per l’epoca che, oltre al pane, amava sperimentare e fare cose nuove come schiacciate, biscotti, dolci… a suo fianco ad aiutarlo la moglie e alcuni operai. La figlia Elisabetta, nata nel 1967 a Pisa, studia, si diploma alle magistrali e aiuta il padre nella contabilità del negozio; a 19 anni conosce Carlo, studente di ingegneria a Pisa, che poi diventerà suo marito. Con il passare degli anni Piero, a causa di problemi di salute, è costretto a rallentare con il lavoro e a malincuore prende la decisione di mettere in vendita il forno. Molte le persone interessate, ma Elisabetta non se la sente di lasciare andare via un’attività ben avviata e di famiglia pertanto con il marito Carlo decidono di rilevarla. Nel 1990 diventa titolare del panificio Campani.
Il lavoro inizia con due operai alle 19.30, mentre nel periodo estivo, quando le strutture ricettive della zona (agriturismi, ristoranti…) sono a pieno regime, alle 18.45; il venerdì addirittura alle 17. Carlo, erede del mestiere e dei segreti di Piero, arriva al forno verso le 22, alle 4 un altro operaio e alle 5 Elisabetta che inizia a fare i primi giri di consegne alle botteghe, fino alle 7.30 quando torna a Ghizzano per aprire il negozio.
Come nella pasticceria anche nella panificazione tutto cambia, ci sono nuovi prodotti, tante cose che venivano fatte 30 o 10 anni fa adesso non sono più richieste: questo non è un problema per Carlo che, di animo curioso, ama sperimentare.
Cambiano clienti, e cambiano i gusti. Fino a qualche anno fa Ghizzano era frequentata nel periodo invernale da cacciatori, cercatori di tartufi, di funghi, nel periodo estivo dai turisti stranieri degli agriturismi vicini; adesso, grazie alle nuove opere di arte contemporanea, una nuova tipologia di persone e di turisti arriva nel borgo tutto l’anno.
Il prodotto di punta è naturalmente il pane bianco toscano con farina 0 e 00. A questo si affianca negli ultimi anni la produzione del pane salato – leggermente salato precisa Elisabetta – che viene fatto con l’impasto della schiacciata, richiesto sempre più frequentemente. La moda del momento è il pane integrale e multicereale. Ogni mattina 5 furgoni, due di proprietà del forno e tre di gestori esterni, partono con i prodotti del forno Campani per rifornire una zona vastissima: tutte le scuole del Comune di Peccioli, ristoranti, alimentari, agriturismi, pizzerie e botteghe della Valdera fino ad arrivare a Villamagna, Gambassi e Montaione.
Negli occhi e nel sorriso di Elisabetta si legge l’orgoglio di aver portato avanti la tradizione della sua famiglia, un lavoro faticoso che le ha dato tante soddisfazioni, prima fra tutti quella di entrare nelle case di tante tante persone con il “re della tavola”.