Una vittoria
di Pirro, nella storia e anche nell’immaginario collettivo, è una “mezza
vittoria”, una battaglia vinta a un prezzo troppo alto per il vincitore, tanto
da far sì che la stessa scelta di scendere in battaglia, nonostante l’esito
vittorioso, conduca alla sconfitta finale… «Un’altra vittoria come questa e me
ne torno in Epiro senza più nemmeno un soldato», così affermò Pirro secondo lo
storico Orosio dopo la battaglia di Ascoli, avvenuta nel 279 a.C. La storia di
Marco Santarnecchi invece è diversa, la sua non è stata una mezza vittoria, lui
ha vinto davvero…
Se arrivate
a Peccioli e cercate “Marco”, non vi manderanno proprio da lui! Ma se venite a
Peccioli e chiamate “Pirro”, solo uno risponderà al volo: Marco Santarnecchi!
Dal soprannome affibbiatogli alle scuole medie, di tempo ne è passato… ma a lui
in fondo il nomignolo piace, perché è proprio quel riferimento al Re dell’Epiro
che qui, nel paese di Peccioli, lo rende unico!
Marco è
pecciolese, nato ad ottobre del 1969. Per motivi lavorativi e anche personali
dopo aver lavorato nel bar di famiglia, inizia a fare il barista in vari luoghi
del mondo.
In gioventù si
toglie soddisfazioni di vario tipo, quella di viaggiare, di conoscere gente, di
fare esperienze anche molto forti e sopra le righe… Marco sostiene di essere
adesso una persona nuova, tranquilla e matura, che ha fatto molte esperienze
nella vita, soprattutto a tempo debito, e di aver avuto la forza di
interromperle quando è stato necessario farlo. Soltanto grazie alla sua forza
di volontà. Poi Marco ti guarda con quegli occhioni celesti, il sorriso grande coperto
dalla mascherina e dice: “Tutte le mie esperienze, anche quelle più errate,
hanno fatto sì che diventassi quello sono oggi… lo dico davvero, senza
rimpianti”. Pur avendo sbagliato, Marco si ritiene libero di aver fatto tutto
quello che ha voluto.
Ha lavorato
fin da giovanissimo come barista, poi montatore di mobili per una falegnameria.
Si è anche occupato di arredamento di negozi, ad esempio per La Gardenia. Occorrevano
dieci o venti giorni per l’installazione dei mobili e lui, che era il responsabile
del montaggio e di sei o sette operai, con il disegno in mano, doveva provvedere
all’arredamento del negozio. Nel tempo si è aggiunto il montaggio
dell’arredamento nelle gioiellerie Stroili e nei nuovi negozi di Gucci.
Marco sa
fare bene il falegname, il montatore, ma sa fare un po’ tutti i mestieri! Riesce
a risolvere la situazione anche dove non arriva appieno la sua conoscenza. Quello
che si dice “un aggeggione” che non sta mai fermo! Non gli piacciono la vita e
il lavoro sedentario.
Un’esistenza
travagliata la sua, a giro per Roma, Bologna, Milano. Non si è mai abbattuto,
ha sempre lavorato anche nei momenti più bui. Marco è cresciuto e dopo aver
avuto tante esperienze, anche negative, è riuscito a trovare la sua strada! Le
nipoti, che sono state per lui come figlie, lo hanno aiutato, con il loro
affetto, a riprendere in mano la sua vita.
Dopo la
chiusura della falegnameria per cui lavorava è stato necessario un nuovo inserimento
lavorativo e, ancora una volta, Marco è dovuto ripartire da zero. Dodici
persone sono entrate a lavorare insieme a lui e quasi tutte continuano a
lavorare per le cooperative che erogano servizi necessari alla comunità. Belvedere
spa, ormai dal 2017, destina parte dei suoi utili ai lavori socialmente utili,
realizzati tramite le cooperative presenti sul territorio. La cooperativa di
Marco cercava una persona che gestisse il personale qui a Peccioli e fu
indicato proprio lui per ricoprire quella posizione lavorativa.
Marco
Santarnecchi ritiene che questi inserimenti nel mondo del lavoro siano utili. “Non
vanno regalati i soldi”, ci dice, “ma bisogna far sì che tutti i lavoratori che
riscuotono uno stipendio, anche se piccolo, si rendano utili per il proprio
paese”.
Oggi si dice
felice di vivere a Peccioli e anche il lavoro che svolge lo appaga. Ha le sue
soddisfazioni ed è contento di sentirsi oggi stimato. In questo momento,
persino il suo tempo libero lo vive svolgendo il lavoro per gli altri e gratificando
allo stesso tempo se stesso. Il rispetto e la serietà sono i suoi valori
fondamentali che vanno oltre a tutto nella vita lavorativa, in famiglia, in
politica…
Marco
ringrazia la famiglia, così unita e fondamentale per lui nella sua piena
vittoria.