Il teatro a Peccioli ha una lunga e
appassionante storia. Già all’inizio del secolo scorso è presente un teatro in
prosa che vede sorgere compagnie dilettanti che si cimentano con testi
popolari, ma anche con classici come l’”Otello” e “Bruto”. Fin dal 1922 esiste
a Peccioli un piccolo locale cinematografico dei fratelli Merlini, a cui se ne
aggiunge un altro costruito dai Passerotti e inaugurato nel 1927[1]
alla presenza della Compagnia di arte drammatica di prosa Achille Maieroni.
Essa si esibisce con drammi popolari come “I Miserabili”, “Le due orfanelle”,
“La cieca di Sorrento”, rappresenta “Il Beffardo” e “Francesca da Rimini” di
Berrini. In alternanza ai lavori teatrali si proiettano pellicole mute, tra cui
molto successo ha “Maciste all’inferno”. Nel 1930, attorno al locale di
Francesco Passerotti si afferma un gruppo teatrale dilettantistico diretto da
Luigi Merlini, che presenta diversi lavori: “La nemica” di Nicodemi, “La
fiaccola sotto il moggio” di D’Annunzio, “Le bocche inutili” di Vivanti. Nel
1932 viene messa in scena l’operetta in tre atti “La piccola olandese” di R.
Corona, che a lungo rimane nella memoria collettiva. Dopo la guerra il locale
del Passerotti riprende in pieno la propria attività con esiti brillanti fino
al 1954, per poi chiudere la propria attività nel 1983.
Negli anni ’70 nasce un Centro di
educazione permanente gestito da Paola Calvetti che, come ricorda Margherita
Guiggi, organizza un Cineforum con la proiezione di film come “La corazzata
Potemkin” e spettacoli teatrali tra cui “Metti una sera a cena” e “Il giardino
dei ciliegi.
Si forma poi il Circolo “La
Ginestra”, il cui nome deriva o da “La Ginestra o Il fiore del deserto”, poesia
di Giacomo Leopardi, oppure dai fatti avvenuti a Portella della Ginestra nel
1947; un’associazione legalmente riconosciuta tramite atto del notaio Ebner, che
prende in gestione il Cinema Passerotti. Qui vengono messi in scena i primi
spettacoli teatrali e arrivano a Peccioli “I Giancattivi”.
Nel 1972, col supporto di Mario
Bartoli e del Maestro Dino Fornai (Vicesindaco), viene messa in scena la
commedia di Luigi Pirandello dal titolo: “La fortuna si diverte”, una commedia
di spessore a cui partecipano Fabrizia e Claudio Bigazzi, Miretta Casati…
Nel 1976 si costituisce un gruppo
teatrale che recita lo spettacolo “La mucca e il capitale”, una commedia
divertente scritta da Alberto e Sandro Silva, con intermezzi musicali. L’opera
evidenzia le contraddizioni del passaggio dal mondo agricolo (1955) a quello
industriale del capitalismo (anni ’80). Il protagonista è impersonato da
Claudio Bigazzi, che definisce quello il momento d’oro della stagione teatrale
di Peccioli. Partecipano anche Alfonso Guiggi, Manola Rossi, Marco Macelloni,
Alberto Silva, le sorelle Nesti, Lupi Enzo, Antonella Lupi, Angelo Rosi e molti
altri… A Peccioli questo spettacolo fa il pieno al Cinema Passerotti e lo
spettacolo viene ripetuto per due sere e replicato anche nei paesi vicini:
Terricciola, Montefoscoli, Lari.
Fabio Andreoli fonda poi un gruppo
teatrale e, nell’inverno 2000-2001, ogni lunedì sera, si svolgono le prove alla
bigattiera e poi al teatro delle suore, dove è presente un palco. Insieme a
Stefano Cacelli, Fernanda Pinzi, Paola e Patrizia Guiggi, Anna Di Sandro, “Daniele
Cipola”, Enrico Salvadori, Daniela Lupi… Il primo copione preso in
considerazione è un inedito, una storia trovata on line che parla di tre donne
che dialogano tra loro e solo alla fine si capisce che sono all’interno di un
manicomio, una messa in scena che si svolge secondo la tecnica
dell’estraniazione. Si rivolgono poi a un classico di Pirandello “E se vi pare”
e lavorano infine sulla commedia di Augusto Novelli “Gallina vecchia fa buon
brodo”.
Il teatro ha avuto una presenza
importante anche all’interno della Scuola, da quella dell’infanzia (vengono
recitati due spettacoli presso l’Asilo San Filippo Neri: “Biancaneve” e “La
scuola” con personaggi come Claudio Bigazzi (che impersona Biancaneve),
Cristina Lupi, Marcella Crecchi, Francesco Fornai, Nunziatella Orsini) alle
elementari dove sono messi in scena dai bambini spettacoli come “I sette
fratelli Cervi” e “Gli Orazi e i Curiazi”.
A partire dal 1986 anche la Scuola
Media di Peccioli si avvicina al teatro prima con laboratori extrascolastici a
cura delle insegnanti (Manuela Gambini e Daniela Fiorentini) per le messe in
scena delle recite di Carnevale, poi con un percorso più strutturato a cura in
un primo momento del Teatro di Pontedera, poi della compagnia il “Reatto” di La
Spezia con Riccardo Monopoli e Marco Sani. Un valido lavoro interdisciplinare
in cui vengono coinvolte le insegnanti di lettere, di musica, di educazione
tecnica e che riesce ad ottenere contributi non sono comunali ma anche
provinciali.
Dal 2006 al 2011 i corsi di teatro
alla Scuola media riprendono con Francesca Masi all’interno di un percorso
contro il disagio scolastico, che culminano con la vittoria del premio
“Fabbrica Italia”.
A partire dal 2000 vengono organizzati corsi di teatro per adulti a cura, inizialmente, del teatro di Pontedera e poi della Fondazione Peccioliper(all’interno del progetto Parole Guardate che prevedeva anche teatro per ragazzi). Nel marzo 2018 e 2019 si svolge il corso di drammaturgia teatrale tenuto da Michele Santeramo intitolato “A Bottega” nell’ambito del festival intercomunale Festivaldera.
Articolo tratto delle interviste
realizzate a Margherita Guiggi, il 27 novembre 2020 a Bigazzi Claudio il 16
dicembre 2020, a Patrizia Guiggi, ad Alberto Silva, a Manuela Gambini e
Francesca Masi.
Arnaldo Nesti, “Peccioli e il suo territorio”.
Materiale fotografico degli
spettacoli gentilmente fornitoci da Claudio Bigazzi.
[1] “Oreste
Passerotti nasce a Montefoscoli nel 1871 e lavora come impresario edile: negli
anni dell’espansione del paese costruisce diversi edifici residenziali lungo
l’odierna Via Mazzini, la strada che lambisce la parte nord dell’antico centro
storico medievale. Tra queste nuove costruzioni e il palazzo che oggi ospita la
sede della locale Arciconfraternita di Misericordia, di fronte alla piazza del
Carmine, rimane uno spazio vuoto in cui negli anni del primo dopoguerra Dino,
il figlio poco più che ventenne di Oreste, intravede una buona occasione per
diversificare in maniera redditizia l’attività della famiglia. Dino convince il
padre a sfruttare quello spazio per costruire un cinema teatro, che viene
realizzato dall’impresa di famiglia e inaugurato nel 1927” da “Il Cinematografo
a Peccioli. Emozioni e passioni attorno al Cinema Passerotti” di Leonardo
Moggi, 2017.