Luigi Arzilli: storia di un sindaco, generoso volontario della politica
Luigi, ultimo di quattro figli,
nasce il 28 febbraio 1934 alla fine di via Carraia, a Peccioli, da Seconda Barontini
e da Angiolo Arzilli. A 11 anni perde il padre, al quale presto si sostituisce
il fratello maggiore Ubaldo, studente in seminario, poi impiegato in banca
presso la Cassa di Risparmio di Volterra. Il padre era comunista, ma Luigi
segue le sorti politiche del fratello e, fin da giovane, abbraccia gli ideali
del Partito Socialista Italiano. Frequenta la scuola fino alla quinta
elementare, dalla quale si congeda con il voto di 10 e lode. L’insegnante
consiglia alla madre di farlo continuare a studiare, ma la povertà della
famiglia purtroppo non lo consente. Luigi,
fin da ragazzo, si ritrova assiduamente, insieme ad altri giovani speranzosi, nella
sede del partito socialista di Peccioli, nella zona di Corbiano, partecipando a
riunioni e incarichi politici, e al contempo, impara il mestiere di falegname.
Luigi Arzilli, prima consigliere
e assessore, poi vicesindaco, (dal 1965) durante i mandati di Molesti Amelio e
Campani Cafiero, viene eletto sindaco nelle file del Partito Socialista
Italiano (nel 1975 e fino al 1980), con un accordo tra Socialdemocratici,
Comunisti e Socialisti, che pongono un veto sulla figura dell’Arzilli. Si forma
una giunta totalmente di sinistra, composta da Cioni Sergio, Silva Silvano,
Baldini Italo e Paperini Claudio[1],
mentre in passato, prima delle elezioni, si era dovuto sempre cercare un
accordo anche con gli esponenti del Partito della Democrazia Cristiana (nelle
giunte di centro-sinistra).
Durante il mandato dell’Arzilli,
per la prima volta, viene messo a punto un piano di fabbricazione per Peccioli,
unico paese della zona ad elaborarlo, e localizzato lo spazio per una zona
artigianale, nel vano tentativo di mettere d’accordo i Comuni di Capannoli e
Palaia sulla scelta della zona.
La strada della Fila, che per la
prima volta viene individuata come collegamento con la zona artigianale,
rimarrà una strada bianca per mancanza di fondi del Comune, finché non se ne
occuperà la Sindaca Adua Messerini, presente alla Provincia di Pisa come
consigliera, che provvederà all’asfaltatura, rendendola appunto una via di
comunicazione di livello provinciale.
L’area degli impianti sportivi è
individuata, alla stessa maniera, per volontà statale, sempre in una zona
lontano dal fiume Era.
Un altro fatto notevole, per
questo nostro territorio, è l’apertura della prima discarica in zona San
Sebastiano. Il luogo stabilito viene però reputato troppo vicino ai bacini
idrici ed è per questo motivo che durante il suo mandato, il Sindaco Arzilli
invia un architetto e un geometra a Legoli che individuano la zona dell’attuale
impianto di smaltimento Belvedere spa, come idonea al conferimento di rifiuti solidi
urbani per il Comune di Peccioli. Sono acquistati tutti i terreni dove sarà in
futuro aperto l’impianto di smaltimento attualmente in funzione.
Successivamente avviene che
Firenze, il capoluogo della Regione, in mancanza di impianti di smaltimento, inizia
a conferire gli RSU a Peccioli, e la discarica, durante i mandati dei successivi
sindaci, viene ampliata e adattata per ricevere una sempre maggiore quantità di
rifiuti solidi urbani in maniera sicura.
Dopo un mandato da Sindaco, Luigi
Arzilli, che lavora in proprio come falegname, torna a svolgere il suo
mestiere, concludendo l’esperienza politica di tale “volontariato di
responsabilità”, come lo definisce lui stesso, perché all’epoca le cariche
politiche non prevedevano la retribuzione con alcuno stipendio né la
corresponsione di rimborsi spese.
Dell’esperienza politica da
Sindaco Luigi, che è oggi un sereno e “arzillo” ottantacinquenne, ricorda ancora
il calore della gente che lo ringraziava per la sua attività politica, per la
sua semplicità che lo ha portato ad aiutare tutti, ad esempio le persone
dell’epoca, incapaci di leggere e scrivere alle quali gli impiegati comunali erano
stati coinvolti per legger loro le lettere ricevute e scrivere le risposte.
Questo articolo è tratto da
un’intervista a Luigi Arzilli, realizzata a Peccioli il 25 settembre 2020.