Vito Merlini: il generoso medico condotto di Peccioli
Vito Merlini nasce a Peccioli il 2 febbraio 1923, in una
famiglia piccolo-borghese: il padre Luigi è impiegato all’ufficio anagrafe
comunale, la madre, Annunziata Zucchelli, che tutti chiamano Nunziatina, è
proprietaria di un negozio di stoffe. Vito ha nella sua famiglia anche una
sorella minore e una zia, la sorella del padre, che vive con loro. In casa
Merlini non manca niente di necessario, sia a livello economico, sia a livello
culturale. Della sua condotta di vita Vito afferma: “La mia è stata una vita
anonima, lineare. L’ho portata avanti con modestia, con umiltà, con amicizia
aperta verso tutti.” Vito è dunque una persona che sceglie la semplicità come
stile di vita, ma ha una personalità fortemente eclettica, connotata da
innumerevoli interessi, una persona di gran cuore, che nell’arco della vita
dona molto di sé al suo paese natale.
Vito frequenta le scuole elementari a Peccioli, quando la
possibilità di studiare è garantita a pochi. Dopo i primi anni di studio del
latino effettuati sempre a Peccioli con monsignor Merlini, cugino di suo padre,
passa a frequentare il ginnasio a Pisa ed in seguito l’Università, alla Facoltà
di Medicina e Chirurgia. In questa città Vito fa molte esperienze. La fase
della sua adolescenza si conclude proprio con questo trasferimento e gli anni
universitari coincidono con il periodo della fervente attività teatrale: è un
filodrammatico che non si limita a fare un saggio annuale perché “tutte le
domeniche o le feste comandate c’era uno spettacolo nuovo!”. Vito si unisce in
quegli anni alla “Brigata dei Dottori” e al “Crocchio Goliardi Spensierati”,
che gli studenti universitari rimettono subito in piedi nel primo dopoguerra.
Conclude anche gli studi universitari, iniziati nel 1941, il 28 febbraio 1949 e
la sera stessa fa la prova dell’operetta al Teatro Verdi, visto che pochi giorni
dopo sarebbe andato in scena con il Boccaccio, dove recita la parte di rilievo del
Lotteringhi! Si laurea con il professor Cataldo Cassano, in medicina generale e
fa esperienza con il professor Enrico Fiaschi presso la Clinica Medica. A soli ventinove
anni, dopo questa attività pratica e di formazione vince il concorso per la
prima condotta medica a Peccioli.
Inizia dunque la sua esperienza di medico a Peccioli con mille
assistiti, fino ad arrivare ad averne quattromila! Un medico di vecchio stampo
si definisce il dottor Merlini, che fa l’ambulatorio in casa e che si spostava
per le visite a domicilio con la sua Topolino! Vito durante la sua carriera è
un po’ il medico di tutti i pecciolesi!
Nei primi anni ’60 Vito incontra Rosanna Mottinelli,
assistente sociale alla Piaggio, originaria della provincia di Brescia, ma
residente a Santo Pietro. Dopo un breve fidanzamento i due si sposano e vanno
ad abitare nella casa di famiglia di Vito, nel centro storico di Peccioli,
ampliata dopo il matrimonio e dove entrambi hanno vissuto per tutta la restante
parte della vita, per Vito conclusasi a 84 anni.
L’esperienza del teatro aiuta il Dottor Merlini anche nella
sua carriera professionale, infondendogli la sicurezza necessaria a ricoprire
incarichi istituzionali. Diviene Presidente dei Medici Condotti, Vice-Presidente
dell’Ordine dei Medici e poi rimane in carica per circa dieci anni come
Presidente. Viene anche nominato nel Consiglio Nazionale per il Comitato
Centrale e con tale incarico raggiunge l’età dei 65 anni, dopo la quale abbandona
tutti i ruoli istituzionali.
Del concittadino Vito Merlini, oltre alla profonda dedizione
alla professione di medico, desideriamo inoltre ricordare la costante
partecipazione alla vita sociale di Peccioli: dai giovanili impegni
filodrammatici, al calcio ai suoi albori, al ciclismo della “sua” Coppa
Sabatini e l’ingente donazione di parte della sua pregevole collezione di opere
d’arte grafica, effettuata al Comune nel 2006. Le opere della donazione di Vito
Merlini sono oggi esposte nel Museo di Palazzo Pretorio, la cui esistenza ha
consentito di arricchire l’offerta del nostro polo museale e di rappresentare
il generoso attaccamento del medico condotto al suo paese.
La “Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini” conta 279 opere di grafica (incisioni e litografie) che documentano la storia artistica del Novecento e che abbiamo potuto ammirare nel 2004 nel corso della mostra “Vito Merlini. Un medico e una collezione”. L’interesse di Merlini per le opere di grafica dura per cinquanta anni e nasce proprio con l’acquisto del “Cane rosso” di Giuseppe Viviani, assurto a simbolo dell’intera donazione. La raccolta lasciata all’Amministrazione di Peccioli comprende, in maggioranza importanti opere di grafica che si richiamano alla “figurazione” di tipo post-impressionista e post-espressionista (Cantatore, Cassinari, De Chirico, Treccani, Vespignani, Viviani, Tredici, Saetti, Possenti, Piacesi, Manzù, Gentilini, Fazzini e altri). Ci sono incisori “puri” che fanno parte della “donazione”, oltre ai maestri pittori e scultori che amarono dedicarsi alla litografia con eccellenti risultati. (Baj, Barni, Carrà, Guerricchio, Guttuso, Mattioli, Possenti, Maffi…). Accanto ai fogli degli artisti informali il Merlini affiancò opere come la “Vucciria” di Guttuso, i ritratti di Annigoni, le donne di Cantatore, la metafisica di De Chirico…
Scotti S., Conversando conVito Merlini, Medico
Condotto a Peccioli; A cura di Dino Carlesi, Collezione incisioni e
litografie, Donazione Vito Merlini.