Il blasone, localizzato in via Matteotti, in marmo bianco è d’oro, all’aquila dal volo abbassato di nero, talvolta coronata del campo. In testa al cartiglio si trova il nome:“ GERARDUS DE UPEZZINGHI”. Anche se nella forma è medievale, lo stemma è cinquecentesco, è infatti a questa data che gli Upezzinghi comprarono il palazzo su cui è collocato nella facciata principale. Lo stemma è molto noto, appartiene infatti agli Upezzinghi. Opizzo Upezzinghi nel 975 prende in enfiteusi dall’Arcivescovo di Pisa alcune terre poste a Vico Vitri (oggi Calcinaia). Gli Upezzinghi furono signori dei castelli di Calcinaia , Marti, Mazzagamboli e furono anche baroni di Palermo, Cavalieri di Malta. Uguccione di Opizzo (o Obizzo) nel 1113 sposò Cilia , figlia del conte Cinotto, morto nel 1096, vedova del conte Ugo di Cadolingi, possessore di vari castelli nel pistoiese. Cilia portò allo sposo Uguccione Upezzinghi una sopra dote di quei tempi, avuta sul primo matrimonio fatto con il conte Ugo Cadolingi; alcuni studiosi ritengono che il contratto di quelle nozze si trovi nell’archivio di casa Upezzinghi, altri, che si trovi nell’archivio Diplomatico di Firenze. Dal primo matrimonio di Cilia col conte Ugo Cadolingi nacquero due figli , Bulgaro e Lottario, i quali seguirono la linea dei Cadolingi. Il Cavalier Flaminio circa del 1650, scrisse le storie patrie tuttora inedite e che alcuni ritengono che siano nell’archivio di famiglia. Il Cav. Jacopo , figlio del capitan Francesco, morì nel 1768 a dì 5 Febbraio . Con esso si estingue il ramo maschile degli Upezzinghi lasciando eredi dei beni e del cognome i cugini Andrea e Flaminio Lanfranchi Lanfreducci, figli di una Upezzinghi. Da Flaminio Lanfranchi Lanfreducci Upezzinghi nacquero Jacopo e Giulio, il primo morto celibe il 6 Aprile 1846 e il secondo, con figli, morto il 18 Aprile 1851. Dal matrimonio col Cavalier Giulio contratto con Maria dei marchesi Tommasi di Cortona ne venne Maria che fu maritata in casa del Rosso dei Marchesi Tanucci di Pisa ; Andrea morto celibe nella sua ex Villa di Crespignano, presso Caprona nel 1897, Anna maritata al conte Costantino Rasponi delle Teste di Ravenna, e infine Benedetto morto in Pisa pure celibe in età di anni 85 il giorno 31 Agosto 1899 nominando suoi eredi i suoi nipoti Giovan Battista e Giuseppe dei conti Rasponi delle Teste, e lasciando cospicui legati di beneficenza alla città di Pisa nonché il celebre quadro di Guido Reni rappresentante l’Amor Sacro e l’Amor Profano. A Peccioli gli Upezzinghi sono stati proprietari della castellaccia dopo che gli era stata venduta dai Lambardi nel 1527 circa, inoltre sono stati proprietari del palazzo dove è posto lo stemma nello stesso periodo. Il fondo della famiglia Upezzinghi all’archivio di stato è ben fornito di notizie, vi è anche una mappa del centro storico di Peccioli nel XVI secolo, già edita in diverse pubblicazioni locali.