Padre Lupi è una figura cara a tutti i
pecciolesi. Anche adesso, a molti anni dalla scomparsa, si ricordano la sua
grande magnanimità, la fede indissolubile, e la sua focondia, espressa nelle
omelie domenicane, capaci di incantare tutti! Si deve altrettanto sapere che
Padre Lupi è stato uno degli intellettuali cattolici più impegnati e in vista
dei suoi anni, e che nel meraviglioso convento delle Caldine, poco fuori
Firenze, padre Antonio Lupi creò un centro di incontri sulla fede e sulle
problematiche religiose, sociali e culturali, punto di riferimento per numerosi
fedeli.La scelta di partire missionario per il Brasile, negli ultimi anni di
vita, era poi giunta alla fine di un percorso secondo cui l’intellettuale
cattolico, doveva impegnarsi anche concretamente nella società er al servizio
degli altri e dei più umili. Si ricorda che Giuseppe Lupi nacque a Peccioli, in
provincia di Pisa, il 19 luglio 1918 da Antonio, calzolaio, e Amabilia
Dell’Agnello, ultimo di sette fratelli. Al termine delle scuole elementari,
Giuseppe entrò nella Scuola apostolica dei domenicani a San Miniato al Tedesco
e in seguito prese il noviziato presso il convento di San Domenico a Fiesole.
Nel 1941, sebbene non avesse ancora compiuto 24 anni, grazie ad una dispensa,
ottenne l’ordinazione sacerdotale, prendendo il nome di Padre Antonio. Nel 1945
conseguì la laurea in Teologia e nel 1950 quella in Lettere presso l’Università
degli studi di Firenze. Nel corso degli anni si dedicò ad un’intensa attività
di predicazione in varie parti d’Italia, pur restando assegnato al convento di
San Domenico prima e a quello di San Marco a Firenze poi. Nel 1953 si trasferì
presso il convento della Maddalena alle Caldine, sempre a Firenze, dove rimase
fino al 1970, quando decise di trasferirsi in Brasile e proseguire nella
provincia di Goiás la propria attività di predicazione. Qui intrattenne
rapporti con l’arcivescovo e teologo brasiliano Hélder Pessoa Câmara e con il
vescovo Tomás Balduino. Padre Antonio Lupi morì a causa di un infarto cardiaco
il 5 settembre 1976 nell’ospedale di Goiânia in Brasile e la salma fu riportata
in Italia per essere sepolta nel cimitero di Peccioli. Tra i suoi scritti
ricordiamo: “Liturgia della parola. Tempo di Natale”, Vicenza, La
Locusta, 1966; “Vangeli per l’uomo”, Firenze, Libreria editrice
fiorentina, 1977.